Neofobia: il nuovo che spaventa
Neofobia: caratteristiche e consigli per affrontarla.
La neofobia, o cainotofobia, è la paura persistente, irrazionale e apparentemente immotivata delle novità, delle cose con cui non abbiamo familiarità, dei cambiamenti e, quindi, delle cose future. La neofobia induce chi ne soffre a sviluppare avversione e chiusura nei confronti di ciò che appare nuovo, poiché sconosciuto e fonte d’incertezza.
La neofobia, quindi, non si riferisce a una semplice sensazione di timore poiché sono neofobici quei soggetti che temono in maniera persistente non solo il “nuovo” ma anche, e soprattutto, le sue conseguenze: l’imprevedibilità e l’incontrollabilità degli eventi futuri costituiscono i punti nevralgici di questo disturbo. Il sentirsi impotente dinanzi ad eventi che non si posso predire e controllare totalmente fa sentire il chi soffre di neofobia timoroso, incerto, in preda al panico…in sostanza, appeso a un filo!
Chi sono i neofobici?
La neofobia può investire tutte le fasce della popolazione.
- Giovani: sono continuamente esposti a una realtà poco rassicurante e confortante per il loro futuro che li costringe a costruirsi un immaginario del loro “domani” oscuro e opaco. Tale forma di fobia, che si nutre del dubbio che il futuro porti semplicemente conseguenze dannose, li rende molto insicuri e li induce ad evitare situazioni dall’esito incerto. Il risultato è un circolo vizioso che si autoalimenta il quale, se non adeguatamente fronteggiato, può condurre ad attacchi di panico e a disturbi dell’umore;
- Bambini: sono soliti sviluppare avversione e riluttanza nei confronti dei nuovi cibi, poiché il bisogno atavico di mangiare cibi conosciuti e “sicuri” per sopravvivere al rischio di avvelenamenti prevale sul desiderio di sperimentare. I bambini, inoltre, hanno paura di esplorare il mondo misterioso, sconosciuto e minaccioso. La neofobia nei bambini corrisponde a una fase normale del loro sviluppo, che una volta superata, li aiuta non solo ad arricchire e a variare il loro bagaglio alimentare ma anche a conoscere il mondo circostante e ad agire.
- Adulti: tendono a incorrere nella neofobia soprattutto quando diventano genitori a causa dell’incertezza riguardante la qualità della loro funzione genitoriale e del rapporto che riusciranno a instaurare con i loro figli. Inoltre, posso sviluppare neofobia quando sono esposti a situazioni che implicano lo sconvolgimento degli equilibri personali e relazionali e, quindi, cambiamenti, come trasferimenti, separazioni, etc.
- Anziani: sviluppano neofobia a causa della graduale riduzione della loro attività esplorativa della realtà circostante e dei cambiamenti fisiologici tipici della terza età; ciò li porterà a consolidare sempre più paure riguardanti il loro futuro e la morte.
Come si può affrontare la neofobia?
Le persone che soffrono di neofobia dovrebbero iniziare, prima di tutto, a riconoscere quali sono le situazioni nuove che più temono e a fronteggiarle ascoltando le emozioni che queste suscitano. La consapevolezza emotiva metterà in discussione gli schemi mentali che solitamente sono applicati al pensiero, all’azione e che attribuiscono, quindi, ha dare significato alla realtà circostante.
Per fare ciò, è necessario tener presenti alcuni accorgimenti:
- Quando qualcosa rende insicuri, inquieti, ansiosi piuttosto che evitarlo, andargli incontro per osservarlo da vicino;
- Smontare, con l’aiuto di un esperto, le psico-trappole generate dalle proprie paure, questo permetterà di affrontare l’imprevedibilità degli eventi;
- Comprendere che le novità sono positive e gradevoli, poiché aiutano a ridurre la noia, a crescere, a sviluppare l’autostima, ad arricchire e integrare i propri schemi mentali;
- Interrompere il flusso di risposte/domande sull’incontrollabilità del futuro, poiché non può condurre a soluzioni certe ma verso ulteriori dubbi e ansie;
- Accettare di non avere il controllo sul futuro, ciò permetterà di lasciarsi andare alle novità integrando emozioni e ragione.