Lutto nell’infanzia: consigli per gli adulti

Lutto nell’infanzia: consigli per gli adulti

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Lutto e bambini: sosteniamoli a superare la perdita di una persona cara

Il tema del lutto e della morte viene sempre trattato con estrema cautela e delicatezza e persiste molta confusione tra gli adulti rispetto a come comportarsi con un bambino che ha appena perso una persona cara: se informarlo o meno, quando parlarne, quali parole utilizzare e quale sia il modo migliore di affrontare un evento doloroso senza comprometterne la crescita.

Credendo che il bambino sia ancora troppo piccolo per capire o troppo fragile per sopportare il dolore, gli adulti tendono a non parlare con lui della morte, a non farlo partecipare ai funerali della persona a lui cara e ad usare metafore del tipo “la mamma è andata a fare un lungo viaggio” per mascherare la scomparsa.

Così facendo, però, il bambino non viene protetto ma danneggiato.

Escludendolo dal lutto, infatti, il bambino:

  • Percepisce il dolore e la sofferenza dei familiari ma non ne comprende il motivo, quindi vive sentimenti di rifiuto, di abbandono, di angoscia e di smarrimento;
  • Non ha la possibilità di elaborare la perdita, cioè di mettere insieme i ricordi e costruire un’immagine interiore della persona cara che ormai non c’è più;
  • Potrebbe sviluppare sensi di colpa rispetto al motivo per cui la persona cara non c’è più (ad esempio, convincersi che la madre è andata via perché lui è stato cattivo);
  • Potrebbe smettere di nutrire fiducia nelle persone che lo circondano e nelle proprie risorse personali, compromettendo così il sano sviluppo della sua personalità ed autostima.

E’ importante che la famiglia e la scuola rendano il bambino partecipe della morte di un genitore, di una sorella o di un nonno, e lo accompagnino nel processo di elaborazione e superamento della perdita attraverso la creazione di un ambiente sensibile, empatico e accogliente.

Ma come fare tutto ciò?

Ad esempio rispondendo alla curiosità del bambino rispetto a cosa stia accadendo, condividendo con lui il pianto e il dolore, rispettando i suoi tempi, confortandolo ed esortandolo ad esprimere i suoi pensieri, il bambino si sentirà compreso e accolto e potrà crescere senza gravi conseguenze, mantenendo dentro di sé l’immagine della persona persa ed il legame che li univa. In sintesi, escludendo, quali possibili strategie di protezione, quelle di evitamento dell’argomento morte.

In famiglia, inoltre, è consigliabile:

  • Informare il bambino usando parole semplici e chiare, tenendo conto dell’età e delle capacità di comprensione del bambino;
  • Permettere al bambino di esprimersi e di fare domande su cosa stia succedendo intorno a lui e su cosa sia la morte, dandogli la possibilità di toccare con mano il dolore e di imparare il senso della perdita;
  • Rispondere alle domande del bambino in maniera semplice, chiara, sincera e realistica, per non confonderlo;
  • Accompagnare le parole con un contatto fisico caloroso e intenso, facendo sentire il bambino accolto e compreso ed incrementando la sua fiducia verso gli adulti;
  • Incitare il bambino ad esprimere i suoi vissuti e stati d’animo tramite disegni e collage, in modo da aiutarlo piano piano ad elaborare le angosce ed il dolore.

A scuola è opportuno:

  • Stimolare (ma non costringere!) il bambino a parlare della sua esperienza e ad esprimere le proprie emozioni e stati d’animo, offrendo un ambiente accogliente e protettivo, in cui il bambino possa sentirsi al sicuro;
  • Incitare il bambino ad esprimere le proprie emozioni e i suoi vissuti attraverso disegni e pensieri e ricordi da scrivere;
  • Confortare il bambino servendosi di frasi semplici e realistiche del tipo “Ho saputo della morte di tuo papà, so che ti manca, mi dispiace davvero” e di gesti calorosi, come un abbraccio, una carezza affettuosa;
  • Rassicurare il bambino normalizzando le emozioni che prova, facendogli capire che il provare rabbia, colpa, paura, ansia, preoccupazione e solitudine sia una reazione normale quando muore una persona cara;
  • Rispondere alle domande del bambino in maniera semplice, chiara, sincera e realistica;
  • Preparare il rientro del bambino in classe, informando i suoi compagni del lutto e cercando di rendere il giorno del rientro il più tranquillo possibile, aiutandolo a riprendere contatto con il senso della normalità e riducendo le sue ansie;
  • Incoraggiare i compagni a scrivere bigliettini o a telefonare al bambino per fargli sapere che lo pensano e che gli stanno vicino;
  • Rispettare i tempi di elaborazione del dolore del bambino, con pazienza, ascolto, comprensione e affetto.

E’ molto importante che insegnanti e familiari del bambino si tengano in contatto e si sostengano in questo delicato percorso di elaborazione e superamento del lutto, confrontandosi sulle loro preoccupazioni, sul suo comportamento e sui traguardi di sviluppo che gradualmente raggiunge.

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